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Parco genetico

Il Parco Genetico del Cilento e del Vallo di Diano

Il progetto Il Parco Genetico del Cilento e Vallo di Diano nasce nel 2000, dal “Progetto di ricerca multidisciplinare per lo studio delle popolazioni isolate” promosso dall’Istituto di Genetica e Biofisica ‘A.Buzzati-Traverso’ (IGB, CNR) di Napoli e co-finanziato, dalla Regione nell’ambito del POR Campania 2000-2006 (misura 3.16). Questo importante riconoscimento istituzionale ha consentito di sviluppare, in questo ultimo anno, le attività del progetto e giungere ad un traguardo rilevante: lo studio sul Comune di Campora  che fornisce la prova su una nuova forma di ipertensione. Dodici comuni del Parco Nazionale partecipano al progetto: Campora, Gioi Cilento, Magliano, Moio della Civitella, Monteforte Cilento, Orria, Perito, Salento, Stio, Laurino, Valle dell'Angelo e Piaggine. Essi presentano alcune caratteristiche ritenute estremamente interessanti dagli studi scientifici sugli “isolati genetici” che già in altre aree del mondo stanno fornendo risultati di rilievo. Questo tipo di studi parte dall’ipotesi che le condizioni di particolare isolamento geografico, ambientale e culturale in cui hanno vissuto per secoli le popolazioni di questi paesi, hanno fatto sì che il loro patrimonio genetico si sia conservato inalterato. Nel caso delle popolazioni isolate è possibile decifrare le numerosissime informazioni racchiuse nel DNA-che è quanto la scienza genetica si propone di fare-con operazioni meno complesse poiché tali informazioni non sono mutate nel tempo come avviene nelle popolazioni aperte. Negli anni recenti la ricerca genetica sta suscitando un interesse a livello.mondiale Grazie allo sviluppo delle biotecnologie, numerosissime sono le applicazioni che dallo studio dei geni possono derivare per la cura delle principali malattie, con la scoperta di nuovi farmaci e sistemi diagnostici. L’IGB ha deciso di svolgere parte delle sue attività di ricerca in questo territorio perché le peculiarità che esso possiede dal punto di vista geografico ed ambientale ne fanno un osservatorio ideale per studi di questo tipo. Parco genetico: un territorio laboratorio Il Parco Genetico del Cilento e Vallo di Diano è un progetto sperimentale di alta valenza innovativa. A differenza degli studi tradizionalmente svolti in laboratorio in cui i processi vengono simulati su cavie, la genetica di popolazione conduce le indagini direttamente sul territorio sottoponendo ad osservazione intere popolazioni ed interagendo con gli attori locali coinvolti nel progetto. Il Parco Genetico si configura come un territorio-laboratorio in cui si sviluppano attività di ricerca e si intraprendono azioni funzionali mirate alla partecipazione attiva delle comunità locali rendendole “protagoniste” del progetto. Ciò presuppone una organizzazione capillare per la gestione delle attività, estremamente più complesse di quelle sviluppate in vitro nei laboratori, e una grande cura per ogni aspetto della sperimentazione sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista gestionale. Le attività di ricerca si  sviluppano  attraverso  un  programma suddiviso in cinque fasi  pianificate step by step, e affidate a ricercatori di alto profilo. Ciascuna delle cinque fasi del programma di ricerca è destinata ad ottenere informazioni precise e ha obiettivi specifici da realizzare. Le prime due fasi consistono in studi storico – archivistici svolti sui documenti anagrafici comunali e parrocchiali dei singoli paesi del Parco Genetico per conoscere la storia naturale delle famiglie e accertare per ciascuno i legami di parentela fino a quelli più remoti nel tempo. Le informazioni ricavate da queste indagini sono indispensabili per: a)   classificare i comuni come isolati genetici b)   costruire gli alberi genealogici che serviranno poi nella fase degli studi genetici per la verifica dei caratteri ereditari trasmessi ai discendenti. Dalla terza fase inizia l’indagine diretta sulle popolazioni attuali condotta su ogni singolo abitante. L’ultimo stadio della ricerca consiste nell’analisi genetica del DNA, che rappresenta il fulcro del progetto. Questa parte del programma è incentrata sulla raccolta di informazioni dettagliate sullo stato di salute delle popolazioni e sul suo patrimonio genetico. Fanno infine parte dell’architettura del progetto alcune iniziative promozionali volte a dare impulso alla partecipazione delle comunità locali ed al coinvolgimento degli attori sociali e delle istituzioni. Il programma è giunto al quinto anno di attività. Il primo stadio (fase 1 e 2) della ricerca è stato  implementato su un campione di 7 comuni. L’indagine è poi proseguita  nei  primi due comuni-pilota: Gioi Cilento (con la frazione di Cardile) e Campora, dove  sono tuttora in corso le indagini dirette sulle popolazioni. Lo studio su Campora Merita uno spazio tutto suo l’importante risultato scientifico raggiunto proprio in questo ultimo anno di intenso lavoro: dallo studio in corso nel Paese di Campora  proviene, infatti, la prova dell’esistenza di una nuova forma di predisposizione genetica all’ipertensione. Questo  primo importante risultato dello studio cilentano è pubblicato sulla rivista Human Molecular Genetics Human Molecular Genetics, n. 10, Vol. 15, pp. 1735/1743, 2006 (V. sito:  http://hmg.oxfordjournals.org/cgi/content/full/15/10/1735)